Medicina convenzionale o alternativa? Ecco le differenze

Tra gli argomenti che animano i dibattiti di esperti e profani della materia si pone un dilemma annoso: medicina convenzionale o alternativa?

Per quanto la medicina tradizionale abbia fatto passi da gigante nell’ambito della cura di molte patologie, l’esigenza di comprendere l’origine dei disturbi per cercare soluzioni terapeutiche diverse, alternative ai ‘classici’ farmaci, è sempre più forte.

Tra correnti di pensiero totalmente opposte, tra chi sostiene la validità di una piuttosto che l’inefficacia dell’altra esiste una sola certezza: la confusione che si è creata intorno alle due tipologie di approcci curativi.

È importante fermarsi per un attimo a riflettere sui dati statistici, che rivelano una tendenza piuttosto significativa, a livello mondiale, ad affidarsi alla la medicina non convenzionale.

Nel XXI secolo la medicina non può concentrarsi soltanto sulla malattia e sulla prescrizione di trattamenti ma deve porsi come priorità la salute della persona a 360 gradi.

Il focus deve quindi essere spostato sulla prevenzione, sul rafforzamento delle difese immunitarie e su stili di vita e regimi alimentari corretti.

Ecco perché, sulla scia di un’esigenza comune, sono stati attivati numerosi master in farmacia, corsi post-laurea di specializzazione orientati alle ‘terapie olistiche’.

Medicina convenzionale: caratteristiche e approcci terapeutici

La medicina tradizionale, o convenzionale che dir si voglia, mira principalmente ad eliminare i sintomi di una malattia, senza preoccuparsi delle relative origini.

In Italia è considerata la medicina ufficiale, in quanto è basata sui trattamenti che nel corso del tempo sono stati validati da studi clinici, e la cui efficacia è riconosciuta universalmente.

Si tratta quindi di una medicina razionale; è definita ‘allopatica’ in quanto utilizza sostanze di sintesi chimica che provocano effetti contrari a quelli causati dalla malattia.

Medicina non convenzionale: definizione e peculiarità

Prima di addentrarci nell’ambito delle peculiarità delle medicine non convenzionali è d’obbligo una breve premessa, per contestualizzare il discorso e per cercare di dare una risposta al quesito ‘medicina convenzionale o alternativa?’

Alcune problematiche di salute sono causate da stili di vita errati, come può essere ad esempio l’abitudine a consumare eccessive quantità di alcol, caffé e cibi poco salutari, oppure l’assunzione di droghe, o ancora l’eccessiva sedentarietà.
La cronicità di alcune patologie dipende quindi dalle scelte sbagliate fatte dallo stesso paziente, per cui può essere prevenuta, e in alcuni casi risolta, senza l’assunzione di farmaci tradizionali.

Sul sito Wikipedia la definizione di medicina alternativa è la seguente:

“Con il termine medicina alternativa si fa riferimento a un variegato e non omogeneo sistema di pratiche contro varie patologie per le quali non esiste prova di efficacia o, se sono state sottoposte a verifica sperimentale, è stata ravvisata l’inefficacia e per talune di esse anche la pericolosità. Per tali motivi non vengono ricomprese nell’alveo della medicina scientifica che le relega prertanto nell’ambito delle pseudoscienze.”

Con l’espressione ‘medicina non convenzionale’ si fa riferimento a tutte quelle terapie che non rientrano nella medicina ufficiale.

Si tratta di approcci terapeutici che hanno in comune una visione olistica dell’organismo, ovvero una visione unitaria che include corpo e psiche.
Le terapie alternative si basano su cure che tengono in considerazione anche l’aspetto psicologico del paziente; in particolare mirano a risolvere il disturbo partendo da un’accurata anlisi del corpo e della psiche.

Sintetizzando le differenze tra medicina convenzionale e medicina alternativa possiamo dire che la prima si focalizza sulla guarigione del corpo mentre la seconda si concentra sull’equilibrio di corpo e anima.

Le principali tipologie di medicina non convenzionale sono:

  • Omeopatia
  • Naturopatia (fitoterapia, aromaterapia, ecc.)
  • Ayurvedica
  • Agopuntura
  • Medicina del corpo (yoga, riflessologia, shatsu, ipnosi, pranoterapia, chiropratica, tai chi, ecc.)

Analizziamo brevemente le più utilizzate.

Omeopatia

Per secoli considerata una pratica eretica rispetto alla medicina tradizionale, l’omeopatia rientra tra le terapie convenzionali più utilizzate per cui si pone al centro di un annoso dibattito.
Da un lato ci sono i ‘supporters’, che sostengono che l’omeopatia stimola le difese naturali dell’organismo, e dall’altro ci sono gli scettici che attribuiscono l’efficacia dei rimedi omeopatici ad un mero effetto placebo.

L’omeopatia si basa sul principio ‘similia similibus curantur’ secondo il quale una malattia può essere curata con un rimedio che provoca i medesimi sintomi della malattia stessa.

Per essere efficace la sostanza attiva deve essere presente nel rimedio in quantità estremamente diluite.

Fitoterapia

La fitoterapia è una medicina alternativa basata sull’utilizzo di piante ed estratti di piante, che a seconda dei casi possono essere efficaci sia in fase di prevenzione che come cura vera e propria.

Pur essendo basata sui medesimi principi della medicina convenzionale, la fitoterapia utilizza esclusivamente rimedi di origine vegetale.

L’OMS definisce le fitomedicine “i prodotti medicinali finiti, provvisti di etichetta, che contengono come principi attivi esclusivamente delle piante o delle associazioni di piante allo stato grezzo sotto forma di preparati.”

Chiropratica

Concludiamo il post con la chiropratica, un’altra tipologia di medicina non convenzionale basata sulla manipolazione della colonna vertebale.

La pratica viene utilizzata sempre più frequentemente nell’ambito delle problematiche relative alla funzionalità del sistema nervoso.

Secondo gli esperti in materia la chiropratica risulta efficace nei casi di mal di schiena, mal di testa, dolori al collo, dolori alla spalla, allergie e dolori agli arti.


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