Asset management: definizione e caratteristiche

Si sente sempre più spesso parlare di asset management, ma a parte una superficiale traduzione letterale e qualche nozione recuperata qua e là dalle definizioni presenti sul web in pochi sanno esattamente di cosa si tratta.

Per i curiosi che intendono ampliare il proprio bagaglio di conoscenze in ambito finanziario e per chi desidera avvicinarsi alla materia, per esigenze professionali o di studio, abbiamo realizzato una breve guida nella quale spiegheremo il concetto di gestione dell’asset; nei paragrafi che seguono analizzeremo le caratteristiche dell’attività e i requisiti di un asset manager.

Gestione dell’asset aziendale: cos’è

L’espressione ‘asset management’ è sempre più utilizzata, nel mondo finanziario e tra gli specialisti in particolare, e in generale tra tutte le tipologie di risparmiatori.

Letteralmente la traduzione è ‘gestione dei beni’, ma il significato di asset management è ben più ampio.

Che la si chiami ‘gestione del patrimonio’, ‘gestione delle risorse’ o ‘amministrazione di beni’ si tratta di un’attività rivolta a gestire la ricchezza per conto di terzi.
La ‘ricchezza’ in questione può identificare beni materiali (ad es. immobili), beni immateriali (ad es. titoli finanziari), capitale umano o proprietà intellettuali.

Il mercato, in merito a tale attività, individua 3 tipologie di domanda: dettaglio, istituzioni e aziende.

Il settore ‘retail’ richiede prevalentemente servizi di gestione di attività finanziarie e consulenze di natura legale, fiscale, assicurativa, previdenziale ecc.

I settori istituzionali e aziendali richiedono prevalentemente servizi di gestione amministrativa e consulenze in merito a scelte di portafoglio e di gestione finanziaria.

Il cuore dell’attività si compone di due fasi fondamentali:

1. Asset allocation: definizione delle strategie di investimento finalizzate a ottimizzare il rendimento atteso e il rischio; processo attraverso cui le risorse vengono investite in più direzioni, in base al rischio e alle indicazioni del cliente.
2. Stile di gestione: definizione delle modalità operative finalizzate alla gestione del portafoglio; criteri e principi adottati nelle fasi di asset allocation e stock allocation.

Asset manager: chi è e cosa fa

Il profilo che si occupa di gestione dell’asset prende il nome di Asset Manager,  una figura diventata fondamentale per il business delle aziende, piccole medie e grandi che siano.

Non di rado le risorse aziendali vengono utilizzate in maniera poco produttiva per cui si rende necessaria la consulenza di figure specializzate da preporre al monitoraggio e alla gestione dei fondi dell’azienda.

Considerando la delicatezza e la complessità del settore è facile comprendere che l’attività non può essere svolta da chiunque ma è necessaria una figura manageriale.

L’Asset Manager si occupa di gestire il patrimonio aziendale, selezionando investimenti profittevoli e poco rischiosi.

La gestione può riguardare un mercato particolare (fondi, azioni, obbligazioni, ecc.) oppure può essere indirizzata verso una determinata area geografica.
L’attività può anche essere svolta per il capitale di un cliente privato.

L’Asset Manager si occupa essenzialmente di identificare le politiche di allocazione e le migliori strategie di investimento, in base agli obiettivi aziendali e alle indicazioni del cliente; la sua operatività si concretizza nella suddivisione del portafoglio (risorse da investire) in più direzioni e in diversi settori .
La sua mission è effettuare le operazioni di negoziazione più redditizie, minimizzando il rischio e massimizzando il rendimento.

Per poter svolgere la professione il profilo in oggetto deve possedere un bagaglio di conoscenze in merito ai seguenti argomenti:

• Le norme che regolano i mercati finanziari
• Gli strumenti di analisi e interpretazione dei dati del mercato
• I prodotti finanziari
• Le tecniche di valutazione del valore delle aziende
• Le tecniche di asset allocation
• Le dinamiche e le tecniche di risk management
• Metodi di analisi delle variabili macro-economiche

Dal punto di vista delle doti personali un professionista deve essere in grado di prendere decisioni in poco tempo; deve essere capace di gestire e sopportare lo stress; deve essere in grado di fronteggiare problematiche e situazioni avverse.
Deve essere tenace, flessibile e dotato di spiccate capacità di problem solving.

Alcune competenze sono frutto di anni di esperienza; altre possono essere acquisite tramite corsi di specializzazione.

Master online

Tra i percorsi di specializzazione che consentono di acquisire una preparazione adeguata a rispondere alle attuali esigenze di gestione delle aziende segnaliamo il master in ‘Gestione, controllo e manutenzione dei processi industriali’ erogato dall’Università Telematica Niccolò Cusano.

Si tratta di un corso post-laurea di primo livello, afferente alla facoltà di Ingegneria Civile e Industriale, che mira ad approfondire il tema dei processi industriali attraverso lo studio dei seguenti argomenti:

• Processi Industriali
• Gestione della produzione
• Automazione ed industrializzazione
• Project Management
• Metodi e tecniche per la gestione dell’efficienza energetica
• Strategie di manutenzione e gestione degli asset industriali
• Risk Management
• Salute, Sicurezza e Ambiente
• Organizzazione dei servizi tecnici
• Contrattualistica degli appalti e degli acquisti
• Gestione delle Risorse Umane

Il corsista, al termine del master, sarà in grado di monitorare e gestire i processi produttivi di un’azienda e di intervenire, se necessario, per migliorarli.
Nel contempo avrà acquisito le competenze necessarie per: individuare i metodi di gestione più adatti alle esigenze dell’impresa e comunicare in maniera efficace con le risorse umane e gli stakeholders.

Il costo del master è di 2.300 euro, da corrispondere in 4 rate.
È prevista una quota di iscrizione ridotta, pari a 2.100 euro per i laureati in discipline ingegneristiche ed economico-giuridiche da meno di 24 mesi, per i laureati Unicusano e per gli ingegneri iscritti all’Ordine.

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