Come superare il secondo colloquio di lavoro

Il contatto per un secondo colloquio di lavoro è senza alcun dubbio un segnale positivo, che per il candidato, inevitabilmente, si carica di speranze e aspettative.

Siamo onesti, la richiesta di un secondo incontro lascia ben sperare.
La deduzione diventa piuttosto ovvia: l’intervista conoscitiva è andata bene; il selezionatore ha avuto una buona impressione del candidato e desidera valutare concretamente la possibilità di un’assunzione.

Sicuramente in parte è così; sicuramente c’è un interesse da parte del recruiter.
Attenzione però, ciò non significa avere matematicamente ottenuto l’impiego; non necessariamente i selezionatori desiderano rivedere un profilo già esaminato per fargli firmare il contratto di assunzione.

Un tempo forse era così, ma oggi, con la standardizzazione delle competenze determinata da percorsi di studio simili tra loro, i recruiter hanno bisogno di più di un incontro per valutare un candidato, principalmente per approfondire l’eventuale allineamento di competenze e attitudini alle esigenze aziendali.

Al di là di quelle che possono essere le motivazioni che inducono a richiedere un’ulteriore intervista, si tratta comunque di una seconda possibilità, da sfruttare a proprio favore.

Se la prima impressione è spesso quella che conta, quella in cui ci si gioca il tutto per tutto per fare colpo, la seconda è quella decisiva, quella che in ambito di selezione può determinare un’assunzione.

Ecco perché è importante non lasciarsi prendere troppo dall’entusiasmo, rischiando così di trascurare gli aspetti che concretamente potrebbero condurre verso la conquista dell’impiego.

Differenze tra la prima e la seconda intervista

In molti pensano che il secondo colloquio è solo una formalità, una sorta di ricalco del primo.

La realtà è invece ben diversa. Esistono differenze sostanziali tra i due momenti che riguardano sia la parte contenutistica dell’intervista e sia la tipologia di intervistatori.

Per quanto riguarda il contenuto, l’intervista numero due si focalizza sull’approfondimento di aspetti tecnico-professionali; essa tende a dettagliare ulteriormente le competenze, la personalità e l’eventuale allineamento alle esigenze e alle dinamiche aziendali.

Per quanto riguarda invece gli intervistatori, con ogni probabilità saranno diversi da quelli incontrati al colloquio preliminare. È piuttosto probabile un incontro con profili senior quali ad esempio responsabili e/o dirigenti.

superare il secondo colloquio

Secondo colloquio: le dritte per affrontarlo al meglio

Entriamo nel cuore del nostro post, e più precisamente nella parte in cui ti daremo qualche dritta per prepararti al meglio e fare bella figura.

Di seguito l’Università Telematica Niccolò Cusano di Udine intende fornirti una serie di suggerimenti utili per superare brillantemente il secondo colloquio di lavoro.

Informati sugli interlocutori

Uno dei ‘segreti’ per avere successo durante una selezione di lavoro è conoscere gli interlocutori.

Potresti ad esempio chiedere alla persona che ti contatta per il secondo appuntamento qualche info in più sugli intervistatori, come ad esempio i nominativi e le qualifiche.

Attraverso nomi e cognomi è possibile effettuare una ricerca sul web per conoscere in anticipo, attraverso i profili LinkedIn, Facebook o lo stesso sito aziendale, qualche dettaglio sulla persona che potrebbe rivelarsi utile per una migliore sintonia e interazione.

Analizza l’andamento del primo colloquio

Solitamente la considerazione del colloquio preliminare si esaurisce in concomitanza con la fine dell’intervista stessa. Sono in pochi quelli che ne comprendono il valore ai fini di un secondo colloquio di successo.

Proviamo a spiegarci meglio; se sei stato ricontattato per un secondo incontro significa che uno o più elementi del primo hanno colpito il selezionatore.
Ciò significa che analizzando quegli elementi hai la possibilità di capire cosa cerca esattamente il recruiter e quindi quali sono gli aspetti da approfondire e sui quali puntare.

Allo stesso modo, analizzando l’intervista puoi eventualmente individuare i punti in cui sei stato carente, o poco convincente, per correggere il tiro durante la seconda ‘chiacchierata’.

Preparati a parlare con persone diverse

Tra le motivazioni più frequenti che inducono i selezionatori a contattare un candidato per un secondo incontro c’è l’esigenza di far conoscere, e quindi valutare, il profilo anche ad altre persone; ad esempio ai responsabili del settore di riferimento, al proprietario dell’azienda oppure a figure tecniche in grado di approfondire le competenze operative.

Spesso infatti la selezione è affidata ad aziende di recruiting, che si occupano della scrematura dei candidati prima di sottoporli all’attenzione dell’azienda.

Qualunque sia il motivo del secondo appuntamento, esso è quasi sempre finalizzato all’incontro con persone diverse da quelle incontrate in precedenza.

È quindi consigliabile portare con se diverse copie del curriulum, così da poterle eventualmente distribuire ai nuovi intervistatori.

Un altro dettaglio a cui prestare attenzione nel caso di selezione da parte di più profili è la coerenza; potrebbe ad esempio capitare che più persone pongano la medesima domanda, anche se in momenti diversi; è importante ripetere gli stessi concetti, così da dimostrare che essi corrispodono a realtà e non sono soltanto frutto di una preparazione finalizzata a fare colpo.

Al termine del colloquio, qualunque sia l’esito, ricordati sempre di ringraziare i presenti per l’opportunità.


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