Futurismo in letteratura: caratteristiche ed esponenti
In cosa consiste il pensiero dei futuristi e come si riflette il Futurismo in letteratura?
Per gli amanti della cultura che ha dato avvio al XX secolo e per chi ha l’esigenze di approfondire il periodo per fini didattici, l’Università Telematica Niccolò Cusano di Udine ha realizzato un post interamente dedicato al movimento che storicamente segna la rottura con la ‘tradizione’.
Il Futurismo è un movimento artistico e culturale d’avanguardia, nato in Italia agli inizi del Novecento.
Il pensiero futurista investe ogni forma d’arte e di cultura tra le quali il teatro, la pittura, l’architettura e la poesia.
I temi fondamentali intorno ai quali ruota il movimento sono collegati al momento storico per cui possiamo identificare componenti quali il dinamismo, la velocità, il progresso industriale.
Il filo conduttore lungo il quale si sviluppa il pensiero dei futuristi è identificabile in uno spirito di contraddizione che sfocia, talvolta, in un irrazionalismo esasperato che arriva ad inneggiare alla guerra e alla violenza come strumenti di pulizia.
Le caratteristiche del Futurismo
La nascita ufficiale del movimento è datata 20 febbraio 1909, anno in cui sul giornale parigino Figaro appare il primo Manifesto del Futurismo.
Opera di Filippo Tommaso Marinetti il testo richiama i principi del movimento stesso.
In seguito agli importanti cambiamenti e alle evoluzioni sociali ed economiche, dovuti all’industrializzazione e ai nuovi mezzi di comunicazione e trasporto, si sviluppa l’idea futurista, intenzionata a sovvertire completamente la vecchia concezione di cultura, ormai inadeguata e troppo lenta per la civiltà moderna.
Il Futurismo intende sostituire la razionale comprensione della realtà con un’idea di arte in grado di rappresentare il dinamismo; l’obiettivo finale è quello di rompere con il passato, considerato un mix diabolico di ignoranza e superstizione, così da poter modificare in maniera radicale la società.
Non è difficile comprendere che l’ottica futurista, in quanto palesemente antiborghese, si pone contro la tradizione, il perbenismo e la democrazia. Al contrario inneggia ad atteggiamenti ribelli e liberatori che sottintendono un deciso disprezzo dei sentimenti.
I futuristi sono a favore della guerra al punto da definirla la ‘sola igiene del mondo’.
Non a caso gli esponenti del movimento si mostrano favorevoli all’intervento italiano nel primo conflitto mondiale; la guerra è considerata l’unico ‘strumento’ possibile per distruggere il vecchio mondo, presupposto fondamentale per poterne costruire uno totalmente nuovo, diverso … perfetto.
Letteratura futurista
Il movimento futurista, come già accennato nel corso dell’introduzione, investe ogni forma di cultura.
Il Futurismo in letteratura suscita parecchio scalpore, per la sua natura spiccatamente e provocatoriamente anticonformista.
L’estrema sintesi del pensiero di scrittori e poeti è racchiusa nel concetto ‘parole in libertà’.
L’idea alla base del movimento è liberare le parole dai rigidi canoni stilistici del periodo latino, ormai diventato troppo razionale e lento per poter rappresentare ed esprimere la società contemporanea, tendente verso ritmi veloci e dinamici.
Sulla scia di tale pensiero vengono rifiutate regole e retoriche stilistiche, per fare spazio a una scrittura che sconvolge la rigida organizzazione delle parole.
Tra i manifesti successivi a quello di Marinetti nei quali viene ripreso il filo provocatorio in ambito culturale è da ricordare il Manifesto tecnico della letteratura futurista, del 1912, nel quale figura la proposta di distruggere ogni sorta di nesso sintattico per fare spazio all’onomatopea e all’analogia.
La poesia dei futuristi è caratterizzata dalla celebrazione dei risultati/prodotti della scienza e della tecnica e da una proiezione dell’uomo verso il futuro.
Ecco di seguito un riassunto schematico dei principi sui quali si fonda la letteratura appartenente al periodo del Futurismo:
- Abolizione della punteggiatura.
- Abolizione del ritmo, della metrica e di tutte le convenzioni grammaticali.
- Utilizzo di una grafica in grado di mostrare in maniera immediata la differenza tra le parole.
- Introduzione di onomatopee, suoni e rumori, talvolta senza senso.
- Utilizzo del verbo all’infinito.
- Abolizione dell’aggettivo e dell’avverbio.
- Utilizzo dell’analogia al posto della metafora.
Sintetizzando ulteriormente, il movimento mira a distruggere la sintassi tradizionale.
Il Futurismo anticipa il Dadaismo, la corrente artistica che nega i valori cosiddetti ‘razionali’ ed esalta l’istinto e i valori ‘infantili’
Gli esponenti del futurismo
Numerosi sono stati i poeti e gli scrittori che hanno aderito al movimento futurista; tra gli esponenti di spicco citiamo Filippo Tommaso Marinetti il quale ne è considerato il fondatore.
Teorico del Futurismo e poeta ribelle è stato l’autore del Manifesto contenente i principi del movimento e di innumerevoli altre opere ‘provocatorie’ quali ad esempio ‘Mafarka il futurista’, ‘Distruzione’ e ‘Il re Baldoria’ una tragedia satirica contro la democrazia.
Altro esponente futurista da ricordare è Ardengo Soffici, fondatore insieme a Papini della rivista letteraria ‘Lacerba’.
‘BIF§ZF+18. Simultaneità. Chimismi Lirici’ e ‘Lemmonio Boreo’ le sue opere più significative.
Tra gli esponenti più attivi ed entusiasti del Futurismo il fiorentino Aldo Palazzeschi autore del testo di narrativa ‘Il codice di Perelà’ e della poesia ‘Lasciatemi divertire’ nella quale il poeta si diletta ad andare contro le regole poetiche attraverso la sostituzione delle parole con suoni inventati e senza senso.
Tra gli esponenti del Futurismo anche Salvatore Quasimodo, del quale ricordiamo la poesia ‘Sere d’estate’ pubblicata sulla rivista ‘Italia Futurista’, e Corrado Govoni, autore del libro ‘Rarefazioni e parole in libertà’.