Cosa sono le fasce ISEE e a cosa servono

Sei alle prese con il pagamento delle prime tasse universitarie e hai l’esigenza di approfondire le fasce ISEE per capire se il reddito del tuo nucleo familiare ti permette di accedere ad eventuali agevolazioni?

Trattandosi di un argomento che, al di là della facoltà, interessa a tutti gli studenti, l’Università Telematica Niccolò Cusano di Udine ha deciso di realizzare una breve guida sull’argomento.

Nei paragrafi stai per leggere ti parleremo delle modalità di calcolo e delle voci da inserire nel modello ISEE alla luce delle modifiche apportate dalla riforma.

Cos’è l’ISEE

L’ISEE, acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è lo strumento attraverso il quale viene determinata la situazione economica delle famiglie italiane, e grazie al quale viene verificata la possibilità di rientrare nelle soglie di reddito entro le quali è previsto l’accesso a prestazioni sociali e sociosanitarie a condizioni agevolate.

Introdotto con il decreto legislativo n. 109 del 31 marzo 1998 l’indicatore consente alle amministrazioni pubbliche di individuare, sulla base di criteri omogenei, i cittadini che per requisiti economici e familiari hanno diritto a ricevere alcuni servizi a tariffe agevolate.

Con il decreto Salva Italia l’ISEE è stato oggetto di riforma; dal 1 gennaio 2015 il calcolo è stato rimodulato al fine di garantire una maggiore equità nei confronti delle famiglie con reddito basso.

Calcolo ISEE

L’Isee scaturisce dal rapporto tra due parametri: ISE e SE.
Analizziamoli nel dettaglio.

L’I.S.E. (acronimo di Indicatore della Situazione Economica) scaturisce dalla somma dei redditi alla quale va aggiunto il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare; entrambi i parametri fanno riferimento ad ogni componente del nucleo familiare.

Il S.E. (acronimo di Scala di Equivalenza) è il parametro che prende in considerazione la composizione e le caratteristiche del nucleo familiare (dichiarante, coniuge, figli e persone che ai fini IRPEF sono a carico del dichiarante) con l’obiettivo di identificare la fascia Isee corrispondente.

I due parametri vengono calcolati sulla base della DSU, ossia della Dichiarazione Sostitutiva Unica, valida un anno a partire dal rilascio per tutti i componenti del nucleo familiare.
Ai fini di accertamenti e controlli i dati della DSU, conservati all’interno dell’Archivio Nazionale ISE gestito dall’INPS, sono resi accessibili ad enti e amministrazioni pubbliche.

Prima di concludere il paragrafo è d’obbligo una piccola precisazione riguardante il patrimonio immobiliare/mobiliare che rientra nella dichiarazione.
Nel patrimonio immobiliare rientrano fabbricati e terreni (edificabili o agricoli) posseduti dalla famiglia al 31 dicembre dell’anno che precede la presentazionione della DSU.
Nel patrimonio mobiliare rientrano invece titoli, azioni, conti correnti, buoni fruttiferi postali posseduti dalla famiglia al 31 dicembre dell’anno che precede la presentazione della DSU.

calcolo ISEE

Nuovo Isee

A partire dal 1 gennaio 2015 è entrata in vigore la riforma ISEE che sostanzialmente non ha cambiato il metodo di calcolo bensì le voci di reddito che rientrano nel conteggio.

In generale possiamo dire che la nuova disposizione rende l’indicatore più selettivo.
In particolare la riforma aumenta la quantità di voci contemplate nell’ISR (Indicatore sulla Situazione Reddituale) inserendo anche i redditi esclusi dal 730.
Alla luce di tale modifica alcuni soggetti che prima rientravano nella possibilità di accedere alle agevolazioni potrebbero esserne esclusi.

Tra le novità rientra anche la modifica dell’indicatore in tempo reale, effettuata sulla base dei cambiamenti che potrebbero influire sulla situazione economica del contribuente.

La Riforma concentra l’attenzione sulle famiglie con carichi gravosi ovvero sui nuclei composti da 3 o più figli, su quelle monogenitoriali e che includono persone con disabilità.
In tal senso sono previsti controlli fiscali più aspri sulle certificazioni al fine di evitare i casi dei falsi poveri, ossia le situazioni in cui alcuni soggetti accedono alle prestazioni a tariffe agevolate pur non avendone diritto.

Per la compilazione ISEE 2019 i dati fiscali e quelli inerenti alle prestazioni erogate dall’INPS non possono più essere forniti dal cittadino mediante dichiarazione sostitutiva; in seguito alle modifiche normative l’operazione è curata delle Agenzie delle Entrate, dell’INPS e degli enti pubblici.

Le fasce

Concludiamo con le fasce ISEE e con la modalità con la quale viene determinato l’eventuale accesso alle soglie reddituali che prevedono l’erogazioni di prestazioni assistenziali e previdenziali agevolate.

La prima fascia ISEE prende come base di partenza e come punto di riferimento un nucleo di 3 persone con ISE pari a 21.691,19 euro.

La seconda fascia ISEE prende come base di riferimento un nucleo di 3 persone con ISE pari a 43.382,38 euro.

I redditi da inserire nell’ISEE 2019 sono i seguenti:

  • redditi esenti e tutti i trasferimenti monetari ottenuti dalla Pubblica Amministrazione
  • redditi figurativi degli immobili non locati e delle attività mobiliari
  • assegni di mantenimento corrisposti al coniuge separato o divorziato
  • assegni di mantenimento figli
  • redditi da lavoro dipendente per una quota del 20%, fino ad un massimo di 3.000 euro.
  • pensioni, trattamenti assistenziali, previdenziali e indennità per una quota del 20%, fino ad un massimo di 1.000 euro, sono stati esclusi dal 2016
  • abitazioni prima casa: aumentato a 7.000 euro all’anno l’importo massimo relativo all’affitto registrato che può essere portato in deduzione + 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo.

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