Cos’è il debito pubblico: definizione e funzionamento
Ti stai chiedendo cos’è il debito pubblico e dopo aver tentato invano di comprenderlo attraverso tv e riviste ti sei accorto che le tue idee in merito sono ancora più confuse?
Telegiornali, programmi di approfondimento e dibattiti politici riportano quotidianamente notizie e aggiornamenti in merito alla situazione economica italiana; non sempre però riescono ad essere così chiari da rendere il concetto chiaro per chi ascolta e tenta di capirci qualcosa.
Ecco perche noi dell’Università Telematica Niccolò Cusano di Udine abbiamo deciso di scrivere un post in merito; una piccola guida pratica e sintetica che ti spieghi cos’è il debito pubblico.
Secondo la definizione fornita da Wikipedia il debito pubblico è “il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti economici nazionali o esteri quali individui, imprese, banche o stati esteri, che hanno sottoscritto un credito allo Stato nell’acquisizione di obbligazioni o titoli di stato (in Italia Bot, BTP, CCT, CTZ e altri) destinati a coprire il fabbisogno di cassa statale, nonché l’eventuale deficit pubblico nel bilancio dello Stato.”
Ma cerchiamo di approfondire tale definizione e di capire cos’è il debito pubblico entrando maggiormente nel dettaglio della delicata tematica.
Cos’è e come si crea il debito pubblico
Senza entrare nel merito della storia del debito pubblico italiano potremmo dire che lo Stato diventa debitore del settore privato dell’economia e/o della Banca Centrale quando ha necessità di raccogliere risorse per finanziare le proprie attività e per produrre i cosiddetti servizi di pubblica utilità (difesa, salute, scuola ecc.).
In altre parole il debito pubblico si crea quando la spesa pubblica supera le entrate e non potendo colmare il disavanzo con la stampa di ulteriore denaro lo Stato emette Titoli del Tesoro, ossia obbligazioni vendute all’asta ad un certo tasso di interesse.
Come si misura: rapporto debito Pil
Il debito pubblico in Italia è espresso nella valuta del Paese e quindi in euro.
Le cifre da sole però non bastano; per valutarne la sostenibilità il debito viene espresso con una percentuale in rapporto al prodotto interno lordo.
Per comprendere meglio quanto appena detto facciamo un esempio pratico: lo stesso debito può risultare serio e importante per un Paese con un determinato Pil e totalmente gestibile per un altro Paese che ha un Pil maggiore.
Il debito è considerato sostenibile quando lo Stato è in grado di far fronte al rimborso delle quote in scadenza e di pagare i relativi interessi; in alternativa può sostituire le quote di capitale con l’emissione di nuovi titoli.
Tutto ciò ovviamente non solo nell’immediato ma anche in prospettiva.
Da cosa è composto il debito pubblico
Il debito pubblico è composto dal valore nominale delle passività lorde delle amministrazioni pubbliche.
Nel concreto si tratta di monete, banconote, depositi, prestiti e Titoli di Stato.
Non rientrano nel debito pubblico le voci che compongono i debiti commerciali delle PA (somme non ancora pagate ai fornitori per i beni e i servizi ricevuti).
Le passività finanziarie sono generalmente rappresentate dai titoli obbligazionari di Stato e di Enti Locali, prestiti erogati da banche e società finanziarie, buoni fruttiferi e depositi postali a carico del Ministero del Tesoro, conti correnti presso la Tesoreria dello Stato.
Titoli di Stato
Nell’ambito delle passività costituenti l’attuale debito pubblico meritano un approfondimento i Titoli di Stato, ossia BOT (Buoni Ordinari del Tesoro), CCT (Certificati di Credito del Tesoro), CTZ (Certificati del Tesoro Zero Coupon), BTP€i (Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione Europea ), BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), Commercial Paper, Global Bond e Medium Term Note.
Si tratta più precisamente di obbligazioni, emesse per l’appunto dallo Stato, che si caratterizzano e differenziano per durata, rendimento e modalità di rimborso; possono essere emessi all’estero o sul mercato interno.
Rappresentano una sorta di prestito che, alla scadenza del titolo, conferiscono a chi li sottoscrive il diritto al rimborso della somma prestata, maggiorata degli interessi.
L’acquisto può avvenire tramite una banca o un intermediario finanziario, attraverso l’asta di emissione o il mercato secondario.
E’ importante capire bene cosa sono i Titoli di Stato, come funzionano e le motivazioni per le quali vengono emessi, in quanto rappresentano attualmente oltre l’80% del debito pubblico italiano.
Debito pubblico e deficit pubblico
Capita spesso, soprattutto tra i non addetti ai lavori, che si utilizzino in maniera indifferente i termini ‘debito pubblico italiano’, ‘deficit pubblico italiano’, pensando che abbiano praticamente lo stesso significato.
In realtà indicano situazioni, che per quanto afferenti alla stessa tematica, rivelano dati differenti.
Il termine deficit pubblico indica la differenza annuale che esiste tra le entrate e le spese; quindi il deficit, a differenza di quello che in molti erroneamente pensano, non è una voce da aggiungere al debito pubblico.
Il tema trattato è piuttosto complesso, ma se desideri approfondire la materia economica, lavorare nel settore della Pubblica Amministrazione o in qualsiasi altro ambito finanziario e creditizio, non devi fare altro che iniziare a specializzarti con un corso di laurea in Economia
Attenzione però a scegliere un percorso attuale, aggiornato e completo, che si dimostri al passo delle continue evoluzioni del settore e che garantisca buone prospettive in termini di occupazione.
A tal proposito ti segnaliamo il corso di laurea triennale in ‘Economia Aziendale e Management‘ e il corso di laurea magistrale in Scienze Economiche erogati dall’Università Telematica Niccolò Cusano.
Per info e dettagli contattaci attraverso il form che trovi qui!