Come recuperare il tempo perso nello studio?

Se stai accumulando ritardi nella preparazione degli esami e ti stai domandando come recuperare il tempo perso nello studio allora significa che questo post fa proprio al caso tuo.

Per quanto si possa essere diligenti e organizzati, capita a tutti prima o poi di affrontare un periodo ‘no’; un periodo in cui, per vari motivi, manca totalmente la voglia di studiare.

Stress, impegni, problematiche di salute ed eventi imprevisti sono alcuni dei fattori che più frequentemente riducono la capacità di concentrazione di uno studente,  determinando una scarsa produttività nell’apprendimento.

Ne consegue un enorme spreco di tempo ed energie.

Come essere produttivi nello studio e recuperare il tempo perso

Sabbiamo bene che ogni percorso universitario, triennale, magistrale o quinquennale che sia, richiede impegno e sacrificio; ma soprattutto richiede costanza per quanto riguarda lo studio.

Procrastinare all’università significa accumulare decine e decine di pagine da assimilare; un accumulo che diventa una mole enorme di materiale da studiare in poco tempo.
La preparazione dell’esame diventa complessa e stressante, oltre che qualitativamente scadente.

Di seguito l’università telematica Niccolò Cusano di Udine ha raccolto alcuni suggerimenti per rendere produttivo l’apprendimento.

Metodo di studio

Cerchiamo quindi di capire come farsi venire la voglia di studiare e recuperare il tempo perso.

Nel momento stesso in cui ci si accorge che il tempo trascorso sui libri non da risultati positivi in termini di produttività il primo passo da compiere è quello di revisionare il metodo di studi.

Una metodologia di studio efficace è la base fondamentale per avere successo all’università e per evitare inutili sprechi di tempo e di energie.

Sappiamo bene che i percorsi di studio universitari, qualunque sia la facoltà scelta, richiedono un forte senso di responsabilità da parte degli studenti, i quali devono essere in grado di auto-disciplinarsi per quanto riguarda la gestione delle tempistiche.

La preparazione degli esami richiede programmazione e organizzazione, due presupposti indispensabili per avere successo all’università.

Un metodo efficace e produttivo si allinea alle peculiari esigenze e attitudini dello studente.
Ciò non significa che lo stesso metodo deve essere utilizzato sempre; in alcuni momenti di vita, o per alcune tipologie di esami, può rendersi necessaria una revisione della metodologia che fino a ieri risultava valida.

Nel momento in cui ci accorge, ad esempio, che la pianificazione dello studio non da risultati, ovvero determina ritardi nella preparazione degli esami, significa che forse  bisogna prevedere qualche ora in più per l’apprendimento, o che forse bisogna cambiare le tecniche utilizzate (es. mappe mentali, schemi,  ecc.).

Concentrazione

Sul sito di Wikipedia alla voce ‘concentrazione’ viene riportata la seguente definizione:

“la concentrazione mentale nell’uomo è la capacità volontaria di fissare il pensiero su un oggetto o sul compimento di un gesto o di un’azione predeterminata ed elaborata dalla propria mente.”

Concentrarsi significa focalizzare l’attenzione su qualcosa di molto specifico, escludento tutto ciò che non riguarda quel ‘qualcosa’.

Oggetti, persone, pensieri, rumori possono abbassare il livello di concentrazione, talvolta portando ad una totale assenza.

Spesso non ci si rende neanche conto di non essere concentrati.
Uno studente può rimanere per ore a leggere decine di pagine senza accorgersi che quella lettura non è produttiva nè ai fini della memorizzazione né tanto meno ai fini della comprensione.

Esistono tuttavia alcuni segnali inequivocabili, che indicano un basso livello, o addirittura la totale mancanza, di concentrazione.
Ecco di seguito i più comuni:

  • non riesci a ricordare le informazioni appena lette
  • ti agiti e ti muovi continuamente
  • ti distrai con qualsiasi oggetto che ti capita di avere davanti
  • fai errori banali
  • guardi frequentemente il cellulare, controlli continuamente notifiche e messaggi
  • ti senti sempre stanco ed assonnato

Per recuperare il tempo perso nello studio bisogna innanzitutto individuare le cause che provocano la scarsa concentrazione.

Tra le più comuni rientra lo stress, una condizione determinata da periodi di eccessivo carico psicologico o dal verificarsi di eventi particolarmente sconvolgenti.

Un altro fattore che determina condizioni di forte stress, deleterie per lo studio, è il cosiddetto ‘multitasking’, o più semplicemente l’insieme degli impegni di varia natura che quotidianamente scandiscono i nostri ritmi di vita.

La capacità di attenzione, in tal caso, è costretta a focalizzarsi su tante cose diverse, a volte contemporaneamente e a volte in maniera alternata. Comunque sia, si tratta di un’abitudine che abbassa drasticamente il livello di concentrazione e la capacità di ritrovarla.

Nel quotidiano è piuttosto difficile sottrarsi agli impegni ‘improrogabili’.
Nel momento in cui ci si siede alla scrivania per studiare evitare il multitasking è piuttosto semplice: basta evitare di aprire Whatsapp per controllare i messaggi o Facebook per dare un’occhiata ai like.

Per quanto possa sembrare assurdo, il semplice guardare un messaggio sul telefono interrompe la concentrazione, che poi sarà difficile recuperare.

In ogni caso, qualunque siano le motivazioni, la mancanza di concentrazione compromette l’apprendimento, abbassando le performance e i voti agli esami.

Eliminare ‘tutte’ le distrazioni

Ridimensioniamo l’eccessivo utopismo del titolo sostituendo il verbo ‘eliminare’ con qualcosa di più realistico, come ad esempio il verbo ‘ridurre’.

Sappiamo bene che nel momento in cui non si è predisposti alla concentrazione e all’apprendimento anche una penna può diventare elemento di distrazione. Ecco perché non è possibile parlare di totale eliminazione.

Cercheremo quindi di mettere in evidenza quegli elementi, oggetti o comportamenti, che con maggiore frequenza inducono lo studente a distogliere l’attenzione dai libri.

Senza volerlo troppo demonizzare il cellulare rientra proprio tra i dispostivi da allontanare dal proprio campo visivo durante lo studio. Suggeriamo anche di silenziarlo, in maniera tale che eventuali notiche e messaggi non disturbino la concentrazione.

Altri elementi di disturbo sono ad esempio i conviventi che entrano nella stanza.
Cerchiamo quindi di informare genitori, fratelli e coinquilini vari di evitare, nei limiti del possibile, inutili viavai per il tempo che abbiamo deciso di studiare (un’ora, due, tre … ).

Il contesto in cui si studia gioca un ruolo importante per la concentrazione; bisogna tentare di individuare un angolo della casa tranquillo, e possibilmente privo di troppe distrazioni come ad esempio può essere la tv.

Le distrazioni però non sono soltanto esterne, ossia legate agli oggetti che ci circondano; esistono altre tipologie di distrazioni che riguardano i pensieri.
Capita spesso di rimanere per ore sui libri senza riuscire a memorizzare e a comprendere un concetto; ci si ritrova con lo sguardo perso nel vuoto, o con gli occhi fissi sulla stessa pagina del libro, a pensare ad altro: ad un’uscita con gli amici, al fidanzato, ad un problema …

Purtroppo però, silenziare i pensieri non è così semplice come togliere la suoneria allo smartphone.
Nel momento in cui ci si rende conto che gli occhi fissano il libro ma la concentrazione è focalizzata su tutt’altro la strategia da adottare per interrompere il loop di pensieri è annotarli su un foglio, aggiungendo ad ognuno di essi l’orario in cui dovranno essere gestiti.

Un altra tecnica valida per distogliere l’attenzione da un pensiero e rivolgerla sull’argomento oggetto di studio è quella dei calcoli mentali; ad esempio contare al contrario, partendo da 84 e sottraendo 7 di volta in volta.
Una volta arrivati a zero l’attenzione potrà essere focalizzata sullo studio.

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La motivazione

Tutti i suggerimenti che abbiamo fin qui elencato, per essere messi in pratica e per dare risultati positivi necessitano di un presupposto essenziale: una forte motivazione. Stiamo parlando della spinta che consente di lavorare con impegno per raggiungere un obiettivo.

La motivazione è fondamentale in tutti quei momenti in cui ci si lascia sopraffare dallo sconforto, determinato ad esempio da un esame andato male, da un periodo di stanchezza e stress, da una materia particolarmente difficile da assimilare.

La motivazione permette di approcciarsi allo studio con un atteggiamento positivo, produttivo e pratico.

È importante avere una meta e visualizzarla costantemente, immaginando di averla già raggiunta.
L’esercizio di visualizzazione innesca una serie di emozioni positive, a loro volta indispensabili per riprendere a studiare con la giusta concentrazione.

Ora sai come recuperare il tempo perso nello studio; o meglio hai a disposizione le tecniche per essere produttivo e raggiungere più velocemente i tuoi traguardi.

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