Come fare volontariato? Ecco da dove iniziare
Hai deciso di dedicare parte del tuo tempo a chi ne ha bisogno e vuoi sapere come fare volontariato?
Vuoi conoscere più approfonditamente le dinamiche che caratterizzano il Terzo Settore per capire quali possibilità offre a chi desidera diventare volontario?
Questa breve guida intende approfondire l’argomento analizzando innanzitutto la disciplina normativa del fenomeno, e successivamente i requisiti per operare nell’ambito del volontariato.
Iniziamo con un dato significativo, che sembra voler confutare, in parte, la tesi di chi sostiene che la tecnologia ha irreversibilmente ucciso i rapporti umani: in Italia il numero dei volontari attivi registra un aumento costante, a testimonianza del fatto che le persone sono sempre più proiettate ad impegnarsi concretamente per la collettività.
Cosa significa fare volontariato
Prima di addentrarci nel merito dei requisiti e delle realtà che consentono di operare come volontario è d’obbligo una breve introduzione che ci consentirà di inquadrare la tematica ‘volontariato’ a livello sociale e normativo.
La portata del fenomeno ha raggiunto nel corso del tempo livelli piuttosto importanti, al punto che si è resa necessaria una disciplina normativa atta a regolamentarlo a livello nazionale.
La legge quadro sul volontariato n. 266 del 1991 rappresenta il punto di partenza verso il riconoscimento del fenomeno sociale.
L’articolo 1, al comma 1, definisce ‘finalità e oggetto della legge’:
“La Repubblica italiana riconosce il valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, ne promuove lo sviluppo salvaguardandone l’autonomia e ne favorisce l’apporto originale per il conseguimento delle finalità di carattere sociale, civile e culturale individuato dallo Stato, dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano e degli enti locali.”
Per chiarire ulteriormente riportiamo l’articolo 2 che definisce nel dettaglio ‘l’attività di volontariato’:
“Ai fini della presente legge per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà.”
L’articolo sottolinea, al comma 2, il presupposto fondamentale sul quale si fonda l’attività: la totale assenza di retribuzione.
La legge prevede soltanto un rimborso spese per i volontari, entro i limiti stabiliti preventivamente dalle organizzazioni.
Il decreto legislativo n. 117 del 3 luglio 2017 (Codice del Terzo Settore) intende riordinare la regolamentazione dell’attività, inserendo le organizzazioni di volontariato nel medesimo ambito disciplinare di tutte le forme associative e imprese che operano senza scopo di lucro.
Tra le novità introdotte dal decreto figura l’obbligo di iscrizione ad un registro pubblico per tutti gli enti che desiderano entrare nel Terzo Settore.
Impostato su base regionale e istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il registro sarà accessibile in forma telematica a tutti gli utenti.
Analizzato per grandi linee il profilo normativo cerchiamo di spiegare in maniera più semplice e con termini non giuridici il fenomeno.
Fare volontariato significa assumersi un impegno che consiste nel dedicare parte del proprio tempo ad aiutare gli altri; significa assumersi una responsabilità nei confronti della collettività, e più in particolare di chi si trova ad affrontare una situazione problematica e di disagio.
Le attività intorno alle quali ruota il volontariato dovrebbero rispettare 3 caratteristiche: la decisione ‘libera’ di svolgere l’attività, la gratuità e il beneficio per chi lo riceve.
Come diventare volontario
Il settore del volontariato italiano è composto da organizzazioni di vario genere; l’attività viene svolta in diversi ambiti: ospedali, piccole associazioni comunali, enti e grandi istituzioni.
A differenza di qualche anno fa, oggi il servizio non è più una prerogativa, quasi esclusiva, dei settori sanitario e sociale ma si diffonde a macchia d’olio anche in ambiti che perseguono finalità ricreative e culturali.
Requisiti
Per fare volontariato sono necessarie alcune peculiarità caratteriali e attitudini personali.
Trattandosi di un’attività che presuppone rapporti sociali con persone sostanzialmente sconosciute, il volontario deve possedere una forte motivazione e una spiccata propensione ad aiutare gli altri.
Bisogna essere altruisti, empatici, positivi, comprensivi, disponibili e pazienti.
Formazione
Sulla scia di un fenomeno che, come anticipato nel corso del precedente paragrafo, risulta in costante espansione, sono nati numerosi corsi di specializzazione che permettono di ampliare le conoscenze nei vari ambiti in cui interviene il volontariato.
Tra le proposte presenti sul mercato formativo italiano segnaliamo il master in ‘Ambienti di apprendimento con tecnologie digitali’.
Si tratta di un corso post-laurea di II livello, afferente alla facoltà di Scienze della Formazione, che intende fornire un approfondimento sugli innovativi modelli didattici quali LIM e tecnologie digitali.
In particolare, il programma mira a fornire a quanti operano nell’ambito dell’insegnamento gli strumenti giusti per predisporre modelli didattici personalizzati, impostati sulla base delle differenti esigenze dei discenti.
La professionalità acquisita consente di operare come consulenti esperti in tecnologie didattiche, operatori socio-culturali, operatori nella cooperazione e nel volontariato nazionale e internazionale.
A chi invece desidera diventare mediatore culturale consigliamo il master in ‘Mediazione interculturale’.
Si tratta di un corso post-laurea di I livello che intende fornire competenze nell’ambito della pedagogia generale e interculturale, della psicologia sociale, della mediazione culturale, della gestione e risoluzione dei conflitti, delle comunicazioni e del giornalismo interculturale.
La formazione erogata dal master permette di operare all’interno di organizzazioni pubbliche e private, in enti non governativi e Onlus, in istituti scolastici.
Ora sai esattamente come fare volontariato e quali sono i requisiti necessari per operare nel Terzo Settore.
Per ulteriori informazioni sui percorsi di specializzazione ti suggeriamo di contattare lo staff Unicusano attraverso il modulo che trovi qui!