Come cambiare lavoro: cosa fare e gli errori da evitare
Lavorare senza sentirsi realizzati e gratificati, a livello economico e/o personale, rende la condizione del lavoratore stressante e ‘pesante’; ecco perché in questo post ti spiegheremo come cambiare lavoro.
Ritornare a casa insoddisfatti, stanchi psicologicamente a causa di un ambiente lavorativo che pretende ma non valorizza né la persona né tanto meno la sua professionalità, è un campanello d’allarme che non può essere ignorato a lungo.
Quante volte svegliandoti la mattina o durante il tragitto per raggiungere l’ufficio hai pensato ‘voglio cambiare lavoro’.
Sicuramente ti sarà capitato, soprattutto se hai dovuto accontentarti di un impiego poco affine alla tua inclinazione e/o specializzazione in attesa di tempi migliori. Ti sarà capitato in seguito a una litigata con il capo, oppure dopo aver ricevuto l’ennesima lamentela assurda e immotivata da parte di un cliente perennemente insoddisfatto.
Si tratta di un sogno comune a tante persone; ma non tutte sono pronte davvero ad impegnarsi per cambiare la propria vita professionale.
Poche persone sono davvero disposte a rimettersi in gioco e a rischiare; poche sono disposte ad uscire dalla cosiddetta ‘zona di comfort’ per cercare di migliorare la propria condizione, economica, psicologica e pratica.
Cambiare lavoro: consigli e dritte per fare la scelta giusta
Come accennato nel corso della premessa l’insoddisfazione in ambito professionale non deve essere sottovalutata.
Dal momento che trascorriamo buona parte della giornata, e della vita, lavorando, un impiego non gratificante può causare ripercussioni negative anche sulla vita privata.
Nevrosi, stress e malesseri fisici sono alcune delle conseguenze più comuni a cui va incontro chi ogni giorno si reca sul posto di lavoro demotivato e spento.
Gli effetti dell’insoddisfazione si ripercuotono inevitabilmente sulle relazioni familiari e sociali, sulla qualità del riposo e sul livello di vitalità che si abbassa drasticamente.
Prima però di catapultarci nella ricerca di un nuovo impiego e di iniziare a inviare curriculum a destra e a manca è importante valutare con attenzione e lucidità la decisione di cambiare lavoro.
In alcuni casi l’insoddisfazione è soltanto una sensazione passeggera, legata ad una rabbia momentanea, ad un episodio poco piacevole accaduto con un collega, con il capo o con un cliente; oppure può essere legata a un personale momento di stanchezza/stress personale.
In tali casi è fondamentale aspettare e cercare di recuperare la lucidità richiesta da una decisione così importante; anche perché cambiare lavoro significa cambiare vita.
I segnali di allarme
Per arrivare a prendere una decisione ponderata bisogna prestare attenzione ai segnali, i cosiddetti ‘campanelli d’allarme’ che indicano che è arrivato il momento di invertire la rotta.
I principali li abbiamo raccolti nel seguente elenco:
- Non ti senti valorizzato ma al contrario ti senti sminuito
- Non ti senti gratificato, a livello economico e/o personale
- Hai la sensazione che il lavoro non si allinei alla tua professionalità
- Hai la sensazione che il lavoro non soddisfi le tue ambizioni professionali
Quelli appena elencati sono tra i più importanti nell’ambito di una valutazione/decisione.
Ogni singolo individuo però somatizza le situazioni in maniera differente, per cui i sintomi di un malessere, sia esso fisico o psichico, possono essere infiniti.
C’è chi ad esempio non riesce a riposare bene la notte e la mattina fa fatica ad alzarsi dal letto; chi conta le ore che mancano alla fine della giornata lavorativa e guarda continuamente l’orologio; chi ha come unico obiettivo quello di arrivare alla vigilia del giorno di festa, per poi passarlo pensando al rientro in ufficio; chi conta i giorni che mancano alle ferie … insomma chi più ne ha più ne metta.
Un altro segnale da tenere in considerazione è la sensazione di non mettere in pratica le proprie competenze e abilità.
Chi ha studiato per anni, e ha fatto sacrifici di ogni genere per acquisire un know how professionale, desidera mettere in pratica e far fruttare le proprie competenze, per dare a quei sacrifici il giusto riscontro/riconoscimento.
Tra i campanelli d’allarme da non sottovalutare, soprattutto per chi è ambizioso e mira a fare carriera, rientra l’oggettività di un contesto lavorativo privo di prospettive di crescita.
In alcune realtà si tende a favorire conoscenti, laddove non siano già presenti figli e nipoti.
Ciò significa che difficilmente a un dipendente viene data la possibilità di fare carriera oltre certi limiti.
Concludiamo il paragrafo con un aspetto tutt’altro che irrilevante: l’aspetto economico.
I soldi non sono tutto nella vita, ma servono; e in alcuni casi segnano la misura del valore attribuita ad un dipendente.
Un riconoscimento economico inadeguato rispetto all’impegno (temporale e lavorativo) può diventare motivo di insoddisfazione, o addirittura creare difficoltà oggettivo-pratiche al lavoratore.
Cosa fare e cosa evitare
Cambiare lavoro è di per sé un lavoro, sia per ciò che riguarda l’impegno in termini di tempo che di energie.
Mettersi alla ricerca non significa soltanto inviare curriculum; significa rimettersi in discussione, rischiare, affrontare le difficoltà.
Ecco perché l’ostacolo più grande da superare non è l’eventuale ostilità del mercato del lavoro ma le proprie paure: paura di cambiare, paura dell’incertezza, paura di non riuscire a trovare un altro lavoro, paura delle cosiddette ‘porte in faccia’.
Le convinzioni limitanti rappresentano l’ostacolo più grande per il cambiamento professionale.
Superarle e osare è il primo importante step da affrontare per poter migliorare la propria condizione lavorativa.
Per quanto riguarda invece gli atteggiamenti da evitare, il più rischioso è quello che induce le persone ad accettare un nuovo impiego senza un’adeguata valutazione.
Spesso, presi dalla smania di ricominciare a lavorare o dall’ansia di trovare un nuovo impiego per lasciare rapidamente quello vecchio ci si ritrova ad accettare offerte poco affini alle personali attitudini e aspettative.
Si tratta di un cambiamento di vita importante, che non può essere gestito con superficialità.
Prendersi il tempo necessario per valutare più opzioni e per analizzarle con attenzione e lucidità è fondamentale per non commettere errori e ritrovarsi in poco tempo in una nuova situazione di insoddisfazione.
Un altro errore piuttosto ricorrente, che riguarda soprattutto i più giovani, è quello di farsi influenzare da pareri esterni.
Il consiglio dei genitore o le parole di un amico possono diventare causa di condizionamento per ciò che riguarda la scelta.
In realtà, per quanto elargiti con buone intenzioni, i pareri provenienti dall’esterno non devono mai diventare pressioni ma devono semplicemente essere essere considerati come spunti di riflessione.
Ognuno ha la propria vita, le proprie aspirazioni e la propria personalità, per cui la scelta deve essere guidata esclusivamente dalle personali valutazioni.
Un cambio lavoro presuppone una ricerca. La ricerca presuppone l’invio di curriculum.
Spesso un livello di autostima basso o un’errata percezione delle proprie abilità comporta una candidatura poco attraente agli occhi del selezionatore.
Ciò che bisogna evitare, sia sul cv che durante il colloquio, è dare la sensazione di non credere in se stessi e nelle proprie potenzialità.
Oltre alle competenze tecniche, ciò che oggi sembra essere diventato fondamentale sono le cosiddette ‘competenze trasversali’, quelle che ormai sono universalmente identificate con l’espressione ‘soft skills’.
Tra le più apprezzate la capacità di problem solving, la flessibilità operativa e le abilità comunicative e relazionali
Concludiamo con un errore che apparentemente potrebbe non sembrare un errore.
Giochi di parole a parte, per quanto l’aspetto economico di un lavoro sia importante non è tutto.
Cambiare solo per guadagnare qualcosa in più non necessariamente porta ad una vita professionale più soddisfacente.
Ora che hai qualche strumento di valutazione in più e sai come cambiare lavoro con consapevolezza non devi fare altro che iniziare ad analizzare la tua attuale situazione professionale per capire qual è la strada migliore per il tuo benessere psico-fisico ed economico.