Le domande più difficili e temute dagli studenti durante gli esami di Giurisprudenza
La facoltà giuridica è universalmente ritenuta tra le più impegnative; ecco perché l’università telematica Niccolò Cusano di Udine ha deciso di realizzare un post interamente dedicato alle domande più difficili degli esami di Giurisprudenza.
Il quinquennio ad indirizzo giuridico prevede un susseguirsi di esami piuttosto complessi: i cosiddetti ‘mattoni’.
Da diritto privato a diritto amministrativo, passando per diritto commerciale e penale, le materie del corso di laurea in questione richiedono una preparazione che presuppone una buona memorizzazione a supporto di un’adeguata comprensione.
Esami Giurisprudenza: le domande d’esame più difficili
Il corso di Giurisprudenza garantisce numerosi sbocchi alternativi alle tradizionali professioni legali, per i quali non è richiesta abilitazione ma ‘soltanto’ il conseguimento della laurea.
Per fornire un supporto concreto agli studenti abbiamo selezionato alcune domande, parte delle quali a risposta multipla, che potrebbero creare dubbi in fase di esame.
I quesiti e le relative risposte riportate nell’elenco sono stati ripresi dal web, dai vari portali e blog dedicati agli universitari.
- Qual è la norma che permette di fare chiarezza in ordine al contenuto del diritto del lavoro oltre agli articoli 2094, 2222, 2240 C.C.?
R: Art. 409 C.P.C.
- L’amministratore di sostegno può compiere atti in eccesso rispetto ai poteri conferitigli dal giudice?
a) sempre
b) solo se l’atto è vantaggioso per il beneficiario
c) mai, pena la nullità dell’atto compiuto dall’amministratore di sostegno
d) mai, pena l’annullabilità dell’atto compiuto dall’amministratore di sostegno
R: d
- ‘il contratto inefficace è invalido’ è un’affermazione sempre esatta?
a) sì, è sempre esatta
b) no, è sempre sbagliata
c) in alcuni casi il contratto invalido è anche inefficace in altri casi il contratto invalido non è inefficace
R: c
- In quali casi un contratto può essere annullabile?
a) solamente nei casi previsti dalla legge
b) nei casi previsti dalla legge e quando è contrario a norme imperative ordine pubblico e buon costume
c) tutte le volte che le parti ritengono che il contratto concluso non sia idoneo a soddisfare i propri interessi
R: a
- Antonio da il suo terreno in usufrutto a tre persone, senza termine; una delle tre persone muore e Antonio chiede ai due rimasti di liberare il terreno in quanto l’usufrutto è estitno. Antonio ha ragione?
a) sì, l’usufrutto non può essere trasmesso per successione per cui le due persone rimaste non possono succedere nella posizione del defunto.
b) con la morte si estingue anche la quota per cui il proprietario (Antonio) può rientrare in possesso di una parte del suo terreno ma non può toccare la parte dei due usufruttuari rimasti.
c) Antonio non può pretendere la restituzione del terreno in quanto l’usfrutto rimarrà valido fino a quando rimarranno in vita gli altri due usufruttuari.
R: c
- Il possesso è il potere sulla cosa che si manifesta in un’attività corrispondente all’esercizio della proprietà. È corretto?
a) Sì, il possessore si comporta come un proprietario anche se in ipotesi non fosse tale
b) No, il possessore si comporta anche come titolare di altro diritto reale
c) No, il possessore si comporta anche come il titolare di altro diritto reale, oltre quello di proprietà, e del diritto di locazione
R: b
- Antonio ha acquistato un gioiello rubato, inconsapevolmente.
Nel momento in cui viene a sapere che si tratta di un oggetto rubato diventa comunque proprietario ex art. 1153 C.C.?
a) No, la conoscenza della proveniena illecita non gli fa acquistare la proprietà
b) Sì, diventa comunque proprietario
R: b
- Antonio ha acquistato un libro rubato, inconsapevolmente.
Nel momento in cui viene a sapere che si tratta di un testo rubato da una biblioteca diventa comunque proprietario ex art. 1153 C.C.?
a) No, si tratta di un libro di una biblioteca, e questo non gli fa acquistare la proprietà
b) Sì, perché vi era il titolo idoneo all’acquisto e la buona fede al momento della consegna
c) No, la malafede sopravvenuta non gli fa acquistare la proprietà
R: a
L’elenco delle domande più difficili degli esami di Giurisprudenza non intende in alcun modo essere esaustivo, ma semplicemente fornire una linea guida dalla quale partire per approfondire alcuni argomenti.
Come preparare e superare brillantemente gli esami
Lo studio, la memorizzazione e la comprensione delle nozioni giuridiche sono i tre presupposti per preparare e superare in maniera brillante gli esami previsti dal corso di laurea in Giurisprudenza.
La facoltà in oggetto richiede, più di altre, impegno e tanta organizzazione; in altre parole un buon metodo di studio.
Un errore commesso da moltissimi studenti, soprattutto da quelli che si approcciano per la prima volta ad un corso di laurea, è quello di iniziare a studiare alla fine delle lezioni, qualche settimana prima dell’esame.
Si tratta di un’abitudine poco produttiva, che segue la scia di una tendenza da liceale.
Le nozioni da assimilare per un esame di giurisprudenza non possono in alcun modo essere paragonate a quelle previste per le interrogazioni al liceo, né per quantità e né per complessità.
Studiare 500 pagine per preparare un esame richiede tempo, costanza e impegno.
L’ideale per seguire un metodo efficace e produttivo di studio è preparare un programma, dividendo il materiale da assimilare per i giorni a disposizione fino alla data della prova.
È consigliabile prevedere una prima fase di lettura e schematizzazione e una seconda fase di memorizzazione e ripasso.
Il requisito fondamentale, affinché il programma agevoli e migliori l’apprendimento, è la precisione: realizzare un calendario giornaliero che riporti nel dettaglio gli argomenti da studiare.
È importante nella fase di programmazione essere realistici, sia per quanto riguarda l’impegno quotidiano che si è in grado di garantire allo studio e sia per ciò che concerne le personali capacità di apprendimento della materia.