Quali sono le skills più ricercate sul lavoro?

Nell’era in cui la selezione professionale non è più basata soltanto sulle competenze tecniche diventa fondamentale sapere quali sono le skills più ricercate sul lavoro.

Le evoluzioni del mercato, i nuovi ritmi dettati dal progresso e dalla tecnologia, la globalizzazione, la disoccupazione e altri fenomeni sociali ed economici determinano una richiesta sempre più esigente di figure professionali.
In particolare, si è sviluppata una nuova cultura aziendale che tende ad investire su profili che, oltre alle competenze tecniche necessarie per svolgere una specifica mansione, dimostrano di possedere anche una serie di competenze trasversali: quelle che tutti oggi identificano con l’espressione angolsassone ‘soft skills’.

In altre parole, la preparazione e le abilità tecniche, ovvero le hard skills, non sono più sufficienti da sole a fare la differenza in fase di selezione.

Differenze tra soft e hard skills

Attraverso questo post l’università telematica Niccolò Cusano di Udine intende approfondire l’importanza delle competenze trasversali in ambito lavorativo per poi analizzare le skills, sia soft che hard, attualmente più richieste sul mercato del lavoro.

L’accezione hard skills include tutte quelle competenze e qualifiche dimostrabili con diplomi, attestati e certificazioni; si tratta in altre parole del know how tecnico che può essere acquisitoe con corsi ed esperienze; e che quindi può anche essere misurato.

Per intenderci meglio, sono considerate hard skills: la capacità di progettare un impianto elettrico, le conoscenze per realizzare un software informatico, la conoscenza di un o più lingue straniere, la padronanza teorica e pratica di una materia.

Le soft skills invece non sono certificabili in quanto identificano le peculiarità caratteriali e le attitudini di una persona.

Cosa sono e quali sono le soft skills

Entriamo ora nel dettaglio delle competenze trasversali e cerchiamo di capire cosa sono le soft skills e perché sono diventate così importanti nel mondo del lavoro.

Iniziamo a familiarizzare con il concetto partendo dalla definizione di ‘competenza trasversale’ presente sul sito Wikipedia, che riportiamo di seguito:

“Con competenza trasversale s’intende quell’insieme di caratteristiche personali dell’individuo che entrano in gioco quando egli risponde a una richiesta dell’ambiente organizzativo e che sono ritenute essenziali in ambito lavorativo per trasformare una conoscenza in comportamento. Il termine è dunque utilizzato per indicare capacità ad ampio spettro, non specifiche di una professione o di un ambiente organizzativo e applicabili a compiti e contesti diversi.”

Si tratta più semplicemente di attitudini personali, ovvero di quelle peculiarità caratteriali che caratterizzano la personalità di un individuo.

Le soft skills determinano il modo in cui ci si pone rispetto al contesto nel quale si opera e in particolare l’atteggiamento con il quale si affrontano dinamiche e problematiche lavorative.

Lo sviluppo delle competenze trasversali non è legata a formazioni e corsi vari ma al background sociale e culturale di ogni singola persona.

Generalmente, durante un colloquio di lavoro, le domande che presuppongono l’interesse a conoscere le competenze soft di un candidato sono le seguenti:

  • Sei una persona ambiziosa?
  • Dove ti vedi tra 5 anni?
  • Sei una persona curiosa?
  • Sei predisposto a lavorare in gruppo?
  • Sei una persona organizzata, resiliente, riflessiva ecc.?

Chiaramente le domande che tendono a far emergere la personalità di un candidato sono svariate, così come sono innumerevoli le competenze soft.

Stilare un elenco completo di skills trasversali è praticamente impossibile dal momento che le sfaccettature caratteriali umane sono pressappoco infinite.

Tuttavia esistono alcune caratteristiche e predisposizioni che sono diventate indispensabili per poter affrontare l’attuale mercato del lavoro, sempre più complesso e competitivo; scopriamo quali sono:

  • Problem solving: capacità di affrontare, e quindi risolvere, le problematiche e le criticità con lucidità, in maniera tempestiva ed efficace.
  • Pensiero analitico e razionale: è legato al problem solving ma nello specifico identifica l’attitudine ad analizzare le situazioni in maniera razionale ed estremamente analitica.
  • Attitudine all’adattamento: capacità di adattarsi sia al luogo di lavoro che alla tipologia di operatività.
  • Resistenza allo stress: capacità di gestire le tensioni; attitudine a rimanere concentrati sugli obiettivi anche nei momenti di particolare pressione lavorativa.
  • Pianificazione e organizzazione: capacità di identificare le priorità e di gestire in maniera ottimizzata le tempistiche e le risorse a disposizione.
  • Time management: rientra in parte nella pianificazione, ma nello specifico identifica la capacità di gestire il tempo in maniera tale da renderlo produttivo.
  • Leadership: skill che presuppone una serie altre peculiarità caratteriali quali la capacità di motivare il proprio team e di guidarlo verso il raggiungimento degli obiettivi.
    Un leader deve ispirare fiducia e allo stesso tempo deve essere autorevole.
  • Team working: capacità di lavorare in un gruppo e di collaborare con altri profili per il raggiungimento di obiettivi comuni. La skill presuppone a sua volta capacità relazionali e disponibilità.
  • Capacità comunicative: capacità di comunicare in maniera chiara idee e informazioni, adottando un linguaggio e uno stile allineato alla tipologia di interlocutori.
    La skill include ulteriori abilità quali ad esempio la sintesi, la predisposizione all’ascolto e la disponibilità a sostenere confronti costruttivi.
  • Autostima: consapevolezza del proprio valore e delle proprie capacità. Presuppone una grande fiducia in se stessi al di là di quelle che possono essere le opinioni e i pensieri altrui.
  • Autonomia professionale: capacità di svolgere la propria mansione senza la necessità di essere continuamente monitorati/controllati.
  • Aggiornamento: predisposizione al miglioramento attraverso approfondimenti e continui aggiornamenti; la skill presuppone un atteggiamento di grande modestia, necessario per mettersi in discussione e per disposto ad imparare sempre qualcosa di nuovo, e tanta curiosità verso le novità che riguardano il proprio ambito professionale.
  • Spirito di iniziativa: attitudine all’intraprendenza e alla proattività.
  • Precisione: essere predisposto ad osservare e curare i particolari, ovvero i dettagli che fanno la differenza.

Tra le altre soft skills che risultano attraenti agli occhi dei recruiter rientrano la curiosità, l’ambizione, la resilienza, la motivazione, l’autodisciplina, la capacità di integrazione, l’empatia, il senso di responsabilità e la dedizione.

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Perché sono importanti in ambito professionale

Pur non essendo riferite a competenze puramente tecniche le soft skills consentono di migliorare e aumentare la produttività sul lavoro.

Sono fondamentali non soltanto per essere più produttivi dal punto di vista pratico ma anche per instaurare rapporti produttivi con colleghi, responsabili, clienti e fornitori.

A seconda del settore di riferimento la richiesta può concentrarsi su specifiche tipologie di competenze soft piuttosto che su altre.
Ad esempio i lavori che prevedono una routine ripetitiva richiedono una buona resistenza psicologica mentre quelli di responsabilità richiedono maggiormente doti di leadership e capacità relazionali.

Alcuni studi statistici rivelano che quasi il 60% dei recruiter ricerca le soft skills soprattutto nei profili senior.
Ciò significa che alcune attitudini e capacità personali diventano indispensabili per fare carriera.

Esistono poi alcune competenze trasversali, come ad esempio la capacità di problem solving, la capacità di adattamento e il time management che sono apprezzate e richieste in qualsiasi ambito del mercato, a qualsiasi livello di carriera.

Quali sono le competenze più ricercate sul lavoro

Concludiamo il nostro post con un panoramica generale di quelle che sono le skills più ricercate sul lavoro.

Per quello che concerne le competenze hard, ossia tecniche, attualmente la richiesta si focalizza sugli ambiti della cyber security, dei big data, della blockchain, dell’intelligenza artificiale, del digital innovation design, del marketing e del management.

Per ciò che riguarda invece le soft skills, come abbiamo già accennato in precedenza, i recruiter richiedono capacità di problem solving, flessibilità, adattabilità, organizzazione e resistenza allo stress.


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