I 5 errori più comuni tra gli studenti di scienze motorie

Se sei affascinato dal settore sportivo e stai pensando di iscriverti all’università per specializzarti ma i dubbi ti assalgono, ti consigliamo di leggere questo post, nel corso del quale cercheremo di chiarirti le idee analizzando gli errori più comuni tra gli studenti di scienze motorie.

Trascinati da una forte passione per lo sport e attratti da un settore estremamente dinamico, e in certi casi anche piuttosto ‘sfavillante’ e redditizio, tantissimi giovani decidono di trasformare la passione in un lavoro.

Molti decidono di intraprendere un percorso universitario senza davvero conoscere le caratteristiche della facoltà, le potenzialità di una laurea e le eventuali difficoltà.

Intorno alla facoltà di scienze motorie ruotano tantissimi luoghi comuni e falsi miti, che generano confusione e in alcuni casi aspettative che trovano scarso riscontro nella realtà.

Scienze motorie: 5 luoghi comuni sulla facoltà

Per evitare che la scelta della facoltà di scienze motorie si basi su presupposti sbagliati, ovvero su quelle credenze incentrate su una scarsa conoscenza del percorso universitario, in questo post l’università di Udine Niccolò Cusano ha raccolto i 5 falsi miti più comuni che riguardano l’indirizzo di studi.

1 – Si studia poco

È tendenza comune considerare la laurea in scienze motorie facile da conseguire. Molti giovani neo-diplomati la scelgono perché convinti che si tratti di una facoltà dove si studia poco.

Si tratta di un falso mito che mette le matricole di fronte ad una realtà completamente diversa.

A differenza di quello che potrebbe sembrare il percorso di studi universitario non è strutturato sulla base di un susseguirsi di divertenti attività pratiche e sportive.
Si tratta di una facoltà impegnativa, caratterizzata da un piano di studi articolato e variegato.

2 – Programma di studi focalizzato sullo sport

Il piano di studi della facoltà di scienze motorie, a differenza di quello che erroneamente si pensa, non è incentrato esclusivamente sullo sport.

Il programma prevede l’approfondimento di discipline che riguardano i vari aspetti del movimento, per cui affronta lo sport nel senso più ampio del termine.

Nel dettaglio, il triennio fornisce le basi relative agli aspetti biologici e fisiologici dell’esercizio fisico e le basi psico-pedagogiche e sociali dell’educazione motoria.

Il biennio magistrale, invece, mira a sviluppare nei corsisti competenze biomediche, psicopedagogiche, sociali e giuridiche, che si aggiungono a conoscenze approfondite relative alle metodologie di allenamento delle principali categorie sportive.

A materie quali anatomia, biologia, pedagogia, attività motoria di base e adattata, traumatologia, medicina dello sport e farmacologia si affiancano discipline che approfondiscono il diritto dell’ordinamento sportivo, la psicologia dello sviluppo, l’informatica e il marketing dello sport

3 – Unico sbocco: insegnante di educazione fisica

Nell’immginario collettivo il laureato in scienze motorie è in automatico un insegnante di educazione fisica. L’insegnamento è considerato lo sbocco naturale della specializzazione universitaria.

Per quanto la laurea sia propedeutica all’insegnamento, le potenzialità del titolo non riguardano soltanto l’ambito scolastico, ma al contrario sono spendibili in svariati contesti professionali.

Come si può facilmente evincere dal programma di studi e dalle relative materie analizzate nel paragrafo precedente, il laureato in scienze motorie possiede competenze e conoscenze per lavorare nelle palestre, nei centri fitness e in tutte le altre tipologie di strutture sportive, sia pubbliche che private. Può ricoprire il ruolo di istruttore tecnico sportivo, organizzatore di eventi, isruttore di discipline sportive non agonistiche, personal trainer, preparatore atletico, allenatore sportivo nel settore dello sport di competizione.

Il know how acquisito attraverso il percorso universitario consente inoltre di operare nell’ambito delle prevenzione e dell’attività motoria destinata a soggetti diversamente abili, ma anche nei contesti che si occupano di chinesiologia e negli ambiti che riguardano le risorse umane.

4 – Abilita alla professione di fisioterapista

Uno degli errori più comuni tra gli studenti di scienze motorie riguarda la convinzione che la laurea abiliti alla professione di fisioterapista.

Per quanto i campi di azione siano vicini, spesso paralleli, la fisioterapia richiede un percorso formativo diverso.
Si tratta di una specializzazione che rientra nell’area delle lauree medico-sanitarie per cui l’abilitazione passa necessariamente attraverso il conseguimento di un differente titolo di laurea.

Il laureato in scienze motorie può eventualmente scegliere di intraprendere il percorso di studi idoneo, e tentare l’accesso al corso di laurea in fisioterapia, sfruttando la possibilità di convalidare alcuni esami già sostenuti.

5 – Richiede l’obbligo di frequenza

Concludiamo con una falsa credenza che riguarda la modalità didattica del corso di laurea in scienze motorie.

La natura pratica di alcune attività didattiche induce a pensare che si tratti di una facoltà da frequentare necessariamente in presenza.
La realtà dei fatti smentisce totalmente il luogo comune. L’università Niccolò Cusano ha recentemente attivato un percorso di studi in scienze motorie innovativo eversatile, denominato Percorso Eccellenza.
Si tratta di una modalità formativa basata sulla metodologia e-learning, ovvero sulla formazione a distanza, che unisce alla praticità dell’apprendimento online un supporto personalizzato e costante allo studente.

Per i più scettici: il titolo di laurea rilasciato da Unicusano è perfettamente valido e riconosciuto a tutti gli effetti di legge, per qui equiparato a quello delle università tradizionali.

Se desideri ricevere ulteriori info e dettagli sui corsi online della Niccolò Cusano non esitare a contattarci attraverso il form che trovi cliccando qui!


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